Innovazione, collaborazione e riqualificazione del territorio sono i valori al centro del progetto di valorizzazione dell’area EXPO, ma concretamente, quale sarà l’identità di questa iniziativa e la configurazione di questo distretto? Nelle premesse, il progetto MIND (Milano Innovation District) ambisce a diventare un tassello centrale per la ripartenza dell’intero sistema paese. Come è noto, sono stati già previsti investimenti da parte di Fondazione Triulza, Human Technopole, Università Statale e Ospedale Galeazzi, per infrastrutture di ricerca, nuovi spazi e servizi.
Ciò che rende questo progetto un unicum per il nostro paese non è solo l’intervento pubblico, ma è anche un motore progettuale di innovazione collaborativa, alimentato da Federated Innovation. Questa iniziativa ha come obiettivo quello di creare le giuste condizioni per favorire percorsi di open innovation tra grandi aziende, PMI, start-up e istituzioni di ricerca pubblica.
Federated Innovation è promosso da LendLease, società di real estate responsabile della realizzazione di MIND nell’ex area Expo e vede al momento l’adesione di 32 aziende partner. Il modello mette al centro lo sviluppo di progetti collaborativi su 11 aree tematiche e si articola su cinque livelli di intervento che compongono l’architettura di un elaborato percorso di affiancamento.
Il compito di approvare i singoli progetti è affidato a uno Steering Committee composto dai rappresentanti delle aziende partner e ad affiancare la regia di Federated Innovation c’è il Presidente dell’Advisory Board di MIND, Alberto Sangiovanni Vincentelli, professore di ingegneria presso l’Università Berkeley, ricercatore e imprenditore di grande esperienza che ha accompagnato lo sviluppo di svariati progetti di innovazione tra Stati Uniti e Italia.
Senza dubbio la fase di incubazione dei primi progetti è molto delicata, il network internazionale degli advisor e il supporto delle aziende partner sarà un collante fondamentale per il raggiungimento dei KPI.
Riuscirà dunque Federated Innovation ad alimentare una nuova identità per il distretto MIND e per la città di Milano? L’effetto dimostrativo di questi primi progetti sarà molto importante per rispondere a questa domanda. Queste prime iniziative andranno a definire uno standard qualitativo per le future attività, saranno la cartina tornasole dell’impianto progettuale di Federated Innovation, ma soprattutto potranno innescare l’auspicato circuito virtuoso destinato ad alimentare lo sviluppo dell’intero distretto.
In un contesto in cui settore pubblico e partner industriali stanno già dando prova del loro impegno, il successo di questo esperimento di open innovation si misurerà nei prossimi anni attraverso l’attivazione spontanea di progetti di trasferimento tecnologico, nuove imprese tecnologiche e iniziative di business collaborativi tra i diversi attori dell’ecosistema, con l’esplicito obiettivo di portare a Milano ancora più investimenti di start-up, incubatori, acceleratori, fondi di venture capital.
Pubblicato sul Sole 24 Ore dell’8 Aprile 2021
Di Alberto Di Minin e Valentina Cucino