Continua il viaggio nell’Italia dei programmi PoC i “proof of concept”. Dopo aver raccontato diversi casi del mondo pubblico, passiamo a considerare due storie dal settore privato. Parliamo oggi di due realtà in ambito VC che hanno sviluppato fondi specializzati nelle attività di trasferimento tecnologico e investimenti ad alto rischio.
Tra i primi a farlo in Italia troviamo Venture Factory che – ad oggi – vede 15 PoC attivi per un finanziamento di circa 100mila euro ciascuno. In questo caso gli investitori hanno sviluppato uno strumento specializzato sul trasferimento tecnologico, entrando nei laboratori per accompagnare l’avanzamento della tecnologia attraverso modelli di business pronti per raggiungere il mercato. «Abbiamo cominciato nel 2008», racconta Nicola Redi, managing partner, e senza dubbio in quel momento questa offerta rappresentava un unicum per il contesto italiano: «Il programma è stato affinato nel tempo per trasformare le tecnologie in prodotto e i gruppi di ricerca in imprese. Grazie al supporto specifico in ambito finanziario, formativo e commerciale, oggi la percentuale di invenzioni che hanno ottenuto ulteriori round di finanziamento è ben superiore alle aspettative iniziali». Tra gli ultimi PoC attivi, tre hanno avuto o stanno chiudendo un successivo finanziamento di tipo seed anche con altri investitori. In questa prospettiva, il programma prevede anche l’erogazione di una borsa di studio per un executive Mba co-progettato con il Mib di Trieste con l’obiettivo di dare agli scienziati strumenti per una maggiore padronanza delle attività commerciali e di gestione d’impresa.
Un caso più recente è quello di Eureka! Venture Sgr che ha stabilito Eureka! Fund I – Technology Transfer. Con un investimento complessivo di 800mila euro, il VC ha finora finanziato tre progetti in Italia, valorizzando le tecnologie di tre atenei italiani. «Si tratta di un fondo verticale sui materiali avanzati – spiega Anna Amati, direttore delle relazioni istituzionali della Sgr -. Abbiamo lavorato fin da subito con un gruppo di esperti dal mondo finanziario, industriale e scientifico che si interfaccia di continuo con i gruppi di ricerca coinvolti. I due elementi chiave sono le persone e la tecnologia, dando piena fiducia a team che, pur non avendo ancora costituito spinoff, abbiano la volontà di lavorare in un’ottica imprenditoriale, e mettendo al centro l’implementazione della proprietà intellettuale». Il fondo prevede di finanziare altri sette progetti nel corso del 2022, focalizzandosi sui territori e favorendo la costituzione di spin-off inter-ateneo.
Nel variegato mondo italiano dei VC, Venture Factory è stato apripista e ha assolto a un importante ruolo formativo. Oggi altre realtà, come Eureka! Venture si sono affiancate e hanno sviluppato programmi di intervento che accompagnano, più che trasferiscono, che integrano più che finanziano. Competenze, professionalità, risorse e idee, oltre che chiaramente il contributo economico necessario per partire, sono questi i piani su cui si gioca la partita del PoC, e che curva la traiettoria di sviluppo di un progetto scientifico verso possibili applicazioni di mercato.
Alberto Di Minin e Giovanni Tolin