È tempo di bilanci per una delle più recenti iniziative di policy sul tema del trasferimento tecnologico: il Bando PoC – Proof-of-Concept dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) che proprio in queste settimane sta arrivando alle sue fasi conclusive della prima edizione. L’investimento – pari a 5,26 milioni di Euro – ha coinvolto 37 tra università, IRCSS ed Enti Pubblici di Ricerca con 24 progetti ammessi a finanziamento nel 2020. L’obiettivo è l’innalzamento del TRL dei 167 brevetti presentati da gruppi di ricerca in tutta Italia in una timeline tra i 12 ed i 18 mesi.
Il programma svolto in collaborazione con Invitalia e di Netval, è già stato oggetto di un documento di valutazione del MISE. Ecco alcuni degli elementi caratterizzanti questa iniziativa. La corresponsabilità: i vari attori della ricerca coinvolti sono stati chiamati a condividere l’intenzionalità ed il rischio delle proposte, co-finanziando i progetti e rendendosi a loro volta investitori nei propri talenti. L’inclusività: le organizzazioni coinvolte hanno spesso partecipato singolarmente, ed in altri casi in forma consortile, permettendo – di fatto – una maggiore partecipazione anche da parte di beneficiari di dimensioni medio-piccole. Si tratta di un’idea di PoC diffuso inter-ateneo dove realtà di diverse dimensioni e livelli di esperienza collaborano nei processi di valorizzazione, rendendo il progetto accessibile non solo a grandi realtà.
Infine, la professionalizzazione: la portata del progetto ha richiesto una specifica integrazione di competenze lungo la catena del valore. Nuove figure professionali hanno affiancato gli staff degli uffici per il trasferimento tecnologico, arricchendo così il processo di valorizzazione della ricerca. I product e program manager, così come i technology validator, sono solo alcuni dei ruoli chiave emersi all’interno delle varie organizzazioni. Si tratta di un insieme di competenze che potranno essere incluse in modo sempre più sistematico anche in altre progettualità di questo tipo.
Dai tessuti avanzati per il rivestimento di superfici del Politecnico di Milano, ai sistemi sentinella per il monitoraggio delle acque dell’Università di Padova, passando per il recupero di schermi LCD a fine vita dell’Università Politecnica delle Marche, i PoC finanziati hanno tutte le carte in regola per trasformarsi nei prossimi mesi ed anni in applicazioni commerciali ad alto impatto sociale.
Il buon esito del primo bando ha determinato le condizioni per lavorare ad un secondo che si trova già ai nastri di partenza. Con le risorse del PNRR, il nuovo PoC è stato aperto il 24 settembre scorso, con scadenza il 31 ottobre 2022. Per un totale di 8,5 milioni di Euro, il MISE torna ad investire nella valorizzazione dei brevetti della ricerca italiana, lavorando per creare le condizioni affinché tecnologie con un TRL maggiore vengano messe a disposizione delle imprese italiane di dimensioni e settori diversi.
Di Alberto Di Minin e Giovanni Tolin
(riadattato da articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 2 Ottobre 2022)