Per aderire all’Agenda 2030, le Nazioni Unite stimano che il 3,8% del PIL globale debba essere destinato allo sviluppo di infrastrutture sostenibili mentre l’OCSE prevede che ogni anno quasi 7 mila miliardi di dollari debbano essere impiegati a livello globale per realizzare soluzioni che permetteranno di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Si tratta di una sfida globale, una delle più importanti mai affrontate, e la finanza deve giocare un ruolo.
Ecco perché Cotec Europa ha deciso di dedicare il tema del suo simposio annuale a “Innovazione nella Finanza Sostenibile”, a quella categoria di strumenti di intervento che mirano a finanziare progetti che promuovono uno sviluppo sostenibile, prendendo in considerazione aspetti come l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di carbonio e l’inclusione sociale. Cotec Europa riunisce le tre fondazioni nazionali di Spagna, Portogallo e Italia, di cui sono presidenti onorari i capi di stato dei tre paesi. Il convegno si svolgerà martedì prossimo a Palermo, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, del Presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa, e del Re di Spagna Felipe VI, del Commissario UE Paolo Gentiloni e di Alberto de Paoli, Co-Chair della CFO Coalition for SDGs del Global Compact delle Nazioni Unite. A commentare il rapporto ci saranno anche i rappresentanti di istituzioni e aziende italiane, portoghesi e spagnole.
È importante intendersi su quali siano le finalità di questo investimento. La mitigazione del cambiamento climatico ha tradizionalmente attratto l’attenzione pubblica e ha indirizzato il dibattito. Si tratta dell’obiettivo principale da raggiungere, ma c’è anche un’altra dimensione su cui siamo chiamati ad agire, ed è l’adeguamento della nostra società al cambiamento climatico in corso. Come sottolinea il Direttore di Cotec Gianfranco Ruta, è fondamentale comprendere che i nostri sistemi produttivi, il nostro stile di vita e le nostre infrastrutture devono adeguarsi a quanto sta già succedendo. Non si tratta certo di una novità, da sempre l’uomo ha trovato soluzioni per adattarsi a mutevoli condizioni ambientali. In prospettiva però, questo processo di adeguamento richiede oggi investimenti significativi, come gli interventi infrastrutturali necessari per contrastare l’innalzamento di mari e oceani e quelli legati all’agricoltura, che deve nutrire sempre più persone con una sempre maggiore attenzione alle risorse. È qui che la finanza sostenibile assume un ruolo di primaria importanza, fornendo il supporto necessario per affrontare queste enormi sfide.
Tre le riflessioni che troveranno spazio nella giornata di Palermo. Per prima cosa, l’adeguamento dei nostri sistemi al cambiamento climatico, oltre che la mitigazione dello stesso, non rappresentano solamente problematiche da affrontare, ma priorità che aprono la porta a opportunità enormi per chi si muoverà bene e avrà accesso alle risorse finanziarie per farlo. Investire in soluzioni sostenibili non solo riduce i rischi derivanti dal cambiamento climatico, ma è uno stimolo per diversi settori economici, può portare a nuovi investimenti, aprire nuovi mercati e modelli di business.
In secondo luogo, come ogni sfida, anche questa creerà nuove disparità e i divari potranno aggravare le disuguaglianze già in essere. Il cambiamento climatico è però una sfida globale e quindi bisognerà prevedere meccanismi di solidarietà che arrivano a fornire finanziamenti dove più è necessario.
Infine, lo sviluppo tecnologico sarà la leva con cui meglio incidere e vincere questa sfida. Per suo statuto la Fondazione Cotec mette al centro dei propri studi l’innovazione, e il Presidente di Cotec Italia, Luigi Nicolais, evidenzia che grande attenzione della finanza sostenibile deve essere data proprio a identificare le risorse necessarie per pensare a soluzioni nuove, grazie a una notevole convergenza di competenze e saperi.
Di Alberto Di Minin
(pubblicato su Il Sole 24 Ore del 25 giugno 2023)