#ChinaIssues con Giada Messetti: i grandi temi della Cina contemporanea

È cominciata la quarta edizione del corso China Issues che si tiene presso la Scuola Superiore Sant’Anna. Lunedì 19 aprile interviene Giada Messetti, sinologa e giornalista, autrice de “Nella testa del Dragone. Identità e ambizione della nuova Cina” che parlerà della figura di Xi Jinping e del nostro rapporto con la Cina.


Chi è Xi Jinping e quali sono i suoi obiettivi principali?

Xi Jinping è uno dei due uomini più potenti del mondo, a detta di molti il più potente, e il personaggio da cui non si può prescindere se si vuole capire cos’è la Cina nel 2021. Presidente della Repubblica Popolare dal 2013, ha plasmato a sua immagine e somiglianza le istituzioni cinesi per poter realizzare lo slogan della sua politica: il “Sogno Cinese”. Prevede due scadenze importanti, note con l’espressione “i due 100”: centrare l’obiettivo interno di una società “moderatamente prospera” entro quest’anno, in cui si festeggerà il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese e, entro il 2049, raggiungere il traguardo esterno di rendere la Cina una nazione “pienamente sviluppata”, completando il processo di rinascita che la porterà nuovamente a rivestire una posizione di primato nel mondo.

Com’è cambiata la proiezione internazionale della Cina con Xi Jinping?

È cambiata moltissimo. Per la prima volta nella storia, Pechino ha iniziato a proiettarsi verso l’esterno in maniera attiva, per esempio con il progetto della Nuova Via della Seta, e in alcuni casi anche in modo piuttosto aggressivo, come nel Mar Cinese Meridionale e Orientale. Per millenni la Cina non l’aveva mai fatto, si era sempre mossa dentro i suoi confini geografici, ritenendosi il “paese di centro” circondato da stati tributari che la riconoscevano e che venendo a loro volta riconosciuti godevano di dignità di esistenza.

Le scelte politiche di Xi cosa comportano per l’Italia e per chi osserva la Cina?

Le scelte politiche di Xi stanno creando malumori e mal di pancia nella comunità internazionale perché hanno reso esplicita la nuova postura da grande potenza della Cina. Per quanto riguarda il nostro paese, sarà sempre più importante cercare di trovare una voce europea più uniforme possibile, facendo però attenzione a non scivolare nello scontro ideologico e di propaganda che negli ultimi tempi sta diventando sempre più forte.

Per gli osservatori esterni, a parte la difficoltà dovuta al Covid di entrare fisicamente in Cina nell’ultimo anno, l’arrivo di Xi Jinping ha reso tutto più complicato perché il sempre più stretto controllo sull’informazione e sugli ambienti accademici è stato una delle caratteristiche principali della sua politica.

Di Alberto Di Minin e Filippo Fasulo