#China Issues con Max von Zedtwitz. Innovazione in Cina

È Max von Zedtwitz l’ospite di venerdì 4 febbraio della V edizione del corso “China Issues” della Scuola Superiore Sant’Anna. Max von Zedtwitz è Professor (WSR) in International Business and Innovation presso il Department of International Economics, Government and Business della Copenhagen Business School e nel suo intervento si occuperà di innovazione e Cina.

Qual è lo stato dell’arte per la transizione della Cina verso diventare “l’hub dell’innovazione del mondo”?

La Cina può essere, se gioca bene le sue carte, “un hub” di innovazione nel mondo, ma con ogni probabilità non diventerà “l’hub” dell’innovazione. La Cina non è principalmente interessata all’innovazione di per sé: questo è l’ambito di interesse degli Stati Uniti in particolare e, in misura minore, di alcuni paesi europei. L’interesse principale della Cina è mantenere la stabilità e una ragionevole prosperità per la sua popolazione. L’innovazione è solo un mezzo per raggiungere il fine, e una volta che tale fine è stato raggiunto, o una volta che la stabilità e la prosperità possono essere assicurate altrimenti, in modo meno costoso, probabilmente reindirizzerà i suoi sforzi. Fino ad allora, la Cina investe e va avanti in alcune tecnologie e settori chiave. Ma la Cina è, fondamentalmente, un luogo difficile per la ricerca e sviluppo e l’innovazione, e quindi non un hub naturale per l’innovazione in generale. 

Professore, monitora l’innovazione in Cina da oltre 20 anni. Puoi dirci le cose che sono cambiate in modo più significativo?

Vent’anni fa, la maggior parte dell’innovazione in Cina era ancora una ripetizione in qualche modo insensata di ciò che accadeva altrove, la cosiddetta catch-up innovation. Al giorno d’oggi, ci sono progetti e persone chiave in Cina che capiscono sinceramente cosa significhino innovazione e ricerca e sviluppo e le perseguono per questo specifico interesse. Negli ultimi vent’anni abbiamo anche assistito allo sviluppo di un approccio cinese all’innovazione. Non è necessariamente uno sviluppo sistematico, ma nella sua evoluzione complessiva credo che possiamo davvero vedere qualcosa di simile a “innovazione – con caratteristiche cinesi”. Non penso che sia necessariamente superiore all’innovazione a livello globale o altrove, ma è più adatto al contesto cinese (in continua evoluzione).

In che modo le aziende cinesi stanno innovando nel mondo? Come si sta sviluppando e cambiando la portata globale della Cina?

La portata globale della Cina si stava espandendo rapidamente negli anni successivi al 2010, ma negli ultimi tempi ha visto un certo ridimensionamento, principalmente per ragioni di politica internazionale, ma anche in parte per motivi economici. Un’enorme differenza è che la ricerca e sviluppo cinese all’estero è progettata per supportare lo sviluppo interno della Cina: una dinamica che è in contrasto con l’internazionalizzazione occidentale e in una certa misura giapponese, guidata dalla localizzazione dei propri prodotti sui mercati esteri. Le principali aziende cinesi si considerano ancora principalmente al servizio dei mercati cinesi e non si considerano aziende multinazionali nel vero significato della parola.

Di Alberto Di Minin e Filippo Fasulo