Al CNR l’innovazione diventa collaborativa

Nel raccontare l’Italia dei finanziamenti Proof-of-Concept (PoC) e il modo in cui stanno riducendo le distanze tra la ricerca e il mercato, iniziamo un viaggio tra istituti di ricerca, università e industria, per scoprire i diversi approcci e le diverse strategie.
La prima puntata ci porta al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il più grande ente pubblico di ricerca italiano. Proprio di recente, i PoC hanno assunto una rilevanza strategica tra le attività di trasferimento tecnologico di questa realtà d’eccellenza. 

La visione è quella di costruire un ecosistema dell’innovazione che vede il Cnr come perno di un network per il trasferimento delle conoscenze e la valorizzazione della proprietà intellettuale, lavorando attraverso alleanze strutturate con vari attori. L’ottica è quella di un’innovazione collaborativa volta alla creazione partnership diffuse, in cui i PoC rappresentano un tassello fondamentale. 

«Sui PoC siamo attivi su vari fronti – dichiara Cristina Battaglia, Responsabile della valorizzazione della ricerca al Cnr – abbiamo finanziato progetti presentati dai nostri ricercatori per la validazione e lo sviluppo di brevetti e, recentemente, abbiamo ottenuto importanti finanziamenti per accelerare tecnologie volte alla costituzione di spin-off». 

Si tratta di una doppia linea di attività, la prima è quella del PoC Amico finanziato dal Mise per 325mila euro e cofinanziato per 160mila euro dai vari istituti proponenti del Cnr. Un processo lungo fino a 18 mesi che vede coinvolti otto gruppi di ricerca, in sinergia con diverse aziende. Il programma mira all’innalzamento del TRL di progetti ad alto impatto, come i droni sviluppati per identificare sorgenti radioattive o le tecnologie avanzate per le terapie oncologiche.

La seconda linea vede un recente finanziamento PoC di circa 250mila euro dal fondo di Venture Capital Eureka! Fund I – TT, lanciato da Eureka Venture Sgr. Al centro vi è PerovSKY, progetto dell’Istituto di Microelettronica e Microsistemi. La tecnologia guarda a un modello più economico e sostenibile nella produzione di celle fotovoltaiche. È un piano di 12 mesi condiviso con il fondo VC per accompagnare il team di ricerca nello sviluppo della tecnologia fino alla costituzione di un’azienda. 

«I PoC aiutano i ricercatori a mettersi in una prospettiva diversa per gettare le basi di una futura realtà imprenditoriale – aggiunge Cristina Battaglia – si preparano maggiormente sul business, unendo alla programmazione tecnologia anche quella economico-finanziaria dentro timeline molto stringenti».

Di Alberto Di Minin e Giovanni Tolin