L’esperienza di Centrica: come dare nuovo valore al patrimonio artistico italiano e non solo

In un momento in cui le opere d’arte sono state messe al centro del dibattito per fatti di cronaca – chiedendosi poi se sia giusto o meno utilizzarle per attirare l’attenzione con azioni di protesta – ci fa molto piacere parlarvi di Centrica, una realtà che della valorizzazione attraverso la digitalizzazione del patrimonio artistico ha fatto il fulcro della sua attività imprenditoriale a partire dal 1999.

Vogliamo tranquillizzarvi: nessun girasole, ninfea o ermellino è stato maltrattato per realizzare le loro mostre e piattaforme (e non lo è stato nemmeno per protestare contro le nuove licenze a favore dei combustibili fossili nel Regno Unito, ma questa è un’altra storia di cui si può leggere qui).

Come ci ha raccontato Marco Cappellini, Centrica è nata dall’unione di competenze sue e dei suoi soci, Paolo De Rocco e Paolo Romoli, i quali mischiavano una formazione ingegneristica alla consapevolezza che internet e l’uso del digitale avrebbero cambiato per sempre il nostro modo di vivere e, di conseguenza, di fruire dell’arte. 

«Nel 1999 la pratica comune era realizzare immagini da uno o due megapixel: crearne una da 100 era superlativo, il massimo possibile». Oggi la risoluzione delle opere digitalizzate da Centrica ha una resa tale da permettere di ricreare esperienze immersive ed emozionanti. Consapevoli di questo potenziale, a partire dal 2010 Cappellini e i suoi soci hanno iniziato a ragionare in un’ottica di prodotto.

Il 2010 è stato l’anno di EXPO Shanghai, dove Centrica è stata presente per sei mesi nel Padiglione Italia con Uffizi Touch, l’applicazione che dava la possibilità di esplorare la collezione del museo in modo innovativo, integrando il software proprietario XLimage e le immagini digitali ad altissima risoluzione create agli Uffizi. Durante l’EXPO e grazie al supporto di Toscana Promozione, Centrica ha anche allestito la prima “mostra digitale” sugli Uffizi, “Uffizi Virtuale”, presso il Museo Nazionale di Shanghai, con 10 installazioni Uffizi Touch.

Da quest’ultima esperienza è nata nel 2015 la prima startup spinoff, VirtuItaly, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di mostre digitali immersive e interattive, come Uffizi Virtual Experience, che è stata allestita nel 2016 alla Fabbrica del vapore di Milano, dove è rimasta in programma per cinquanta giorni, con un ottimo riscontro di pubblico. «Abbiamo tenuto un diario di visita, sul quale le persone potevano lasciare un commento relativo alla loro esperienza: c’è stato  chi si è detto sbalordito, chi ha confessato di aver pianto dall’emozione». La complessità del contenuto accompagnata dall’immediatezza della fruizione ha fatto sì che la mostra venisse molto apprezzata ed evolvesse poi in una seconda esposizione. Renaissance Experience è stata presentata a Lipsia nel 2018 alla KunstKraftWerk e lì è rimasta per un anno, offrendo ai visitatori tedeschi altri contenuti sempre legati al Rinascimento. Come ci ha raccontato Cappellini, il successo di questa proposta è dato da un insieme di componenti: l’alta qualità delle immagini, l’esperienza immersiva, emozionante, e la possibilità di “toccare” e ingrandire le opere, poter interagire e stare davvero vicino a esse. Tutte cose che non sostituiscono l’esperienza della visita al museo, ma che anzi la possono anticipare per darle ancor più valore. Ne sono di nuovo una prova le testimonianze dei visitatori di Uffizi Virtual Experience, dove spesso il tema dei commenti era un rinnovato desiderio di tornare a Firenze e visitare gli Uffizi.

Dopo il prototipo del 2019 e la registrazione del marchio nel 2022, è nata la startup ArtCentrica, rivolta all’educazione artistica nelle scuole superiori. ArtCentrica è un servizio cloud che offre ai suoi abbonati l’accesso a più di 7000 opere d’arte di 13 collezioni, tra cui quelle delle Gallerie degli Uffizi, della Pinacoteca di Brera, del Metropolitan Museum di New York, del Rijksmuseum di Amsterdam e dell’Istituto centrale per la Grafica di Roma. Lo strumento permette di esplorare l’arte in modo totalmente nuovo: gli insegnanti, così come i curatori museali o gli stessi studenti, possono creare lezioni o ricerche e utilizzarle dal vivo o memorizzarle nella piattaforma, creare annotazioni all’interno delle immagini e anche individuare, attraverso la ricerca semantica, singoli dettagli ricorrenti in varie opere. È così possibile mettere a confronto il ciondolo indossato da una delle tre Grazie nella Primavera di Botticelli con altri gioielli raffigurati da altri artisti o dallo stesso artista in altri quadri. 

Grazie al progetto ArtCentrica, negli ultimi anni l’azienda ha raccolto una ricca messe di premi, tra i quali possiamo citare lo special track That’s Geography del Global EdTech Startup Awards realizzato in collaborazione con il National Geographic, che non solo li ha premiati, ma li ha anche coinvolti nella realizzazione della loro on line experience “The Greatest wildlife photographs”, abilitata dalla ArtCentrica Platform.

Sono stati inoltre selezionati per entrare in vari percorsi di accelerazione: quello di FuturED promosso da CDP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione e realizzato da H-FARM, quello di Accelerate Italy con il quale Centrica ha iniziato ad aprirsi verso il mercato statunitense, proseguendo in questa direzione anche dopo aver vinto la call per Global Startup Program a San Francisco.

Al momento ArtCentrica è in sperimentazione in 14 scuole italiane, in una scuola di Città del Messico e alla Scuola di Belle arti del Paraguay. Tra qualche mese, quindi, si inizieranno a raccogliere i primi feedback degli insegnanti, per capire come migliorare e rendere la piattaforma più efficace ai fini dell’insegnamento. Per l’Italia però un aspetto che deve essere modificato è la modalità di distribuzione negli istituti scolastici di sistemi innovativi come ArtCentrica. Come ci ha spiegato Cappellini, al momento è molto complicato far approdare questo genere di supporto nelle scuole, perché significa andare di istituto in istituto a proporre l’abbonamento, cosa impossibile per una startup. Per connettere e favorire questo genere di dialogo, a marzo 2022 è nata Edtech Italia, il network delle startup, scaleup, aziende e istituzioni che si occupano di educazione. Insieme ad Art-Centrica, più di 45 startup e aziende si sono unite al progetto il cui obiettivo è, fra gli altri, raggiungere una maggiore semplificazione nel processo di ingresso nel mercato scolastico. Diversamente, a rimetterci saranno solo le scuole e gli studenti italiani: vista la bontà dell’offerta proposta da piattaforme come quella di ArtCentrica, queste startup innovative non avranno alcun problema a rivolgersi all’estero e trovare lì il proprio spazio per distribuire i servizi che offrono. 

Di Alberto Di Minin e Norma Rosso