Lunedì 20 febbraio cominciano gli incontri della VI edizione del corso China Issues della Scuola Superiore Sant’Anna. L’ospite è Federico Roberto Antonelli, docente di diritto cinese e Direttore del Centro interdipartimentale di studi e documentazione sulla Cina e sull’Asia Orientale dell’Università degli studi di Roma TRE. Inoltre, attualmente Federico Roberto Antonelli è il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Pechino. Nel suo intervento si occupa del tema della diplomazia culturale.
Qual è il valore della diplomazia culturale?
Com’è noto, la diplomazia culturale è “lo scambio di idee, informazioni, arte e altre manifestazioni culturali tra nazioni e popoli ai fini di accrescerne la comprensione reciproca”, una strategia che va di pari passo con l’applicazione del soft power “che è l’abilità di far sì che gli altri modifichino il proprio comportamento nella direzione da noi voluta, come risultato della nostra capacità di attrazione”. In questo ambito, l’Italia in quanto “superpotenza culturale” dotata di eccellenze riconosciute a livello mondiale, è sempre stata un attore privilegiato sulla scena mondiale. In particolare, la creazione nel 2022 della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale presso il MAECI testimonia la nuova centralità che la promozione culturale riveste ormai per il nostro Paese.
Come è cambiato il racconto dell’Italia durante la pandemia?
La pandemia ci ha permesso di apprezzare appieno le potenzialità dell’era digitale, di sviluppare attraverso il pensiero creativo la grande disponibilità di materiali a nostra disposizione e l’accessibilità a software e strumenti (live streaming, webinar, conference calls, webcasts, podcasts) ha semplificato la produzione e la replicazione dei contenuti. Il racconto dell’Italia si è quindi arricchito di una nuova vita onlife, è stato ampliato, potenziato e reso più variegato grazie ai mezzi informatici, che ci hanno permesso di raggiungere referenti lontani, creare eventi in formato ibrido e, in sostanza, aumentare in modo esponenziale il nostro pubblico e la nostra visibilità.
Quali sono le principali iniziative in programma per le relazioni culturali tra Italia e Cina?
L’Italia presenterà le rinomate eccellenze attraverso mostre di arte antica e contemporanea, concerti e spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche e seminari, e ogni tipo di attività indirizzata non soltanto ai consueti referenti “gli amanti e amici dell’Italia”, ma anche al pubblico delle nuove generazioni. Notoriamente arte, fotografia, musica, moda, architettura sono i vettori di preferenza in uno scambio culturale tra Paesi, in quanto non hanno bisogno di un forte supporto linguistico e possono facilmente veicolare un messaggio comunicativo. A queste si aggiungeranno attività di diffusione della lingua italiana, di valorizzazione degli studi sinologici, scambi tra istituzioni accademiche, al fine di promuovere un dialogo tra culture all’insegna del rispetto e del riconoscimento reciproco.
Tra le nuove iniziative ricordiamo: l’attivazione dei portali ITALIANA – Lingua, cultura, creatività nel mondo, e COLLEZIONE FARNESINA – Raccolta di opere d’arte italiana del XX secolo, della piattaforma digitale NEW ITALIAN BOOKS a disposizione delle case editrici per la presentazione dei libri a un pubblico internazionale, i contributi e i premi alla traduzione, il SISTEMA DELLA FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO con 275 cattedre e lettorati d’italiano presso le Università straniere.
Di Alberto Di Minin e Filippo Fasulo