Collaborare per competere: Federated Innovation tra pubblico e privato  

«Riuscirà Federated Innovation ad alimentare una nuova identità per il distretto dell’innovazione e per la città di Milano?». Con questo interrogativo si discuteva giusto due anni fa sulla scommessa di collaborazione pubblico-privata nell’ambito di Mind (Milano Innovation District), promossa da Lendlease con il contributo di Cariplo Factory. Oggi Federated Innovation vede la partecipazione di circa 40 aziende suddivise in undici aree tematiche che hanno avviato cento iniziative all’interno di due macroaree associate al futuro della salute e delle città. Una rete in espansione che si apre a collaborazioni tra pubblico e privato, tra grandi e piccole aziende, con l’obiettivo dichiarato di «generare impatto sulle catene del valore italiane». A quasi due anni di distanza, si è svolto a Roma l’incontro “Collaborare per competere: il modello Federated Innovation @Mind per lo sviluppo del sistema paese”. 

«Vogliamo illustrare chi siamo per dialogare con nuovi partner del nostro esperimento – dice il presidente Tommaso Boralevi -. Crediamo fermamente che sia importante creare una rete di collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca e ambiente imprenditoriale che accelera i processi d’innovazione e facilita la creazione di progetti che possano portare giovamento all’intero Paese». Come normalmente accade in questi contesti, i relatori portano esempi concreti che esemplificano il modello “collaborare per competere”, testimoniando che l’esperimento sta avendo successo. L’idea è quella di trovare terreni di interesse comune ad aziende molto diverse tra loro, dove sia fattibile una collaborazione con sviluppo di soluzioni su cui poi ognuno sarà chiamato a investire. Modelli di crescita condivisa, trasferimento tecnologico e innovazione aperta sono dunque i tasselli chiave di Federated Innovation. Dallo sviluppo di software nell’ambito dello scompenso cardiaco di AstraZeneca, all’uso delle onde elettromagnetiche per l’inattivazione dei virus di Elettronica Group, passando per le tecnologie urban genius di Tim, diverse realtà si raccontano. A tenere insieme queste esperienze c’è l’accesso e lo sviluppo di capitale umano, a dimostrazione che è questa la risorsa più scarsa e preziosa per i progetti di crescita. 

È evidente come Federated Innovation stia giocando un ruolo interessnte nel processo di trasformazione dell’area di Mind. L’area è stata trasformata in un distretto al centro delle strategie di attrazione di investimenti e per ora attrattivo di grandi realtà mondiali. Tanti gli apporti di qualità come il solution center del  colosso americano Illumina (sequenziamento genomico), l’acceleratore californiano Berkeley SkyDeck che ha deciso di portare a Milano per la sua sede Europea. I processi di trasformazione distrettuale richiedono tempo, pazienza, investimenti. L’area Mind è stata concessa a Landlease per 99 anni, senza dubbio un orizzonte temporale adeguato per apprezzare l’apporto che questo distretto darà alla città di Milano e all’Italia. 

Di Alberto di Minin e Giovanni Tolin

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 2 Aprile 2023