Lo sviluppo di robot si fa collaborativo

Lo sviluppo di tecnologie innovative è da sempre un elemento chiave per la definizione del vantaggio competitivo di aziende in tutti gli ambiti. Saper fare progettazione innovativa e saperla trasformare in prototipi e prodotti spendibili a livello di business risulta una sfida complessa che porta spesso le aziende a guardare al mondo esterno. Quando questo processo avviene nella prospettiva dell’Open Innovation e porta alla nascita di casi di successo, ecco che diventa una storia da raccontare su #fuoriclasse. 

Oggi parliamo di ARGO – Autonomous Robotic inspection of rollinG stOck, un ambizioso progetto promosso da Trenitalia Spa ed il Competence Center Artes 4.0 coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, eccellenza italiana nel campo della robotica, volto alla creazione di un sistema robotico innovativo a supporto della manutenzione predittiva di rotabili ferroviari. La spinta innovativa che ha lanciato l’iniziativa si colloca all’interno del Piano Industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato Italiane e, nello specifico, del cosiddetto Polo Passeggeri impegnato nello sviluppo di un trasporto integrato, economico, affidabile e sostenibile.

“All’interno del Polo Passeggeri, il progetto ARGO risulta associato alla linea di attività per l’introduzione di tecnologie robotiche nell’ambito della manutenzione predittiva” ci racconta Vincenzo Manno, Innovation Engineer in Trenitalia. “Siamo partiti dal presupposto che l’innovazione non può essere esclusivamente associata ad istituire nuove tecnologie nei poli ma deve portarci anche a trovare sinergie con chi sta al di fuori di noi”. È così che nasce il progetto ARGO che ha portato allo sviluppo di un prototipo (TRL 7) partendo da un brevetto (TRL 5), grazie al coinvolgimento di un team ibrido tra Trenitalia, i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna e la start-up pisana NGR – Next Generation Robotics

“La sinergia tra più attori ci ha portato oggi a un prototipo di sistema dimostrato in ambiente operativo. Si tratta di una piattaforma smart che può correre lungo i binari per fotografare il sotto-cassa del treno in modo automatico o manuale. Ad oggi queste task ispettive sono ancora svolte fisicamente dai nostri operatori. Dispositivi di questo tipo possono facilitare il loro lavoro, portandoli a valutare lo stato dell’arte del treno da un tablet in back end.” 

Oggi tra le sfide chiave ancora aperte c’è proprio quella di integrare sempre più l’intelligenza artificiale con questo prodotto combinando la manutenzione predittiva propria dell’industria 4.0 con il paradigma dell’Open Innovation. “Si tratta solo di un primo tassello, in futuro l’impiego di queste tecnologie permetterà di incrementare la disponibilità e la sicurezza di rotabili in esercizio, nonché di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori lungo tutte le fasi del processo di ispezione.” Partendo da modelli di innovazione aperta, non sarà più il treno che andrà in impianto in postazioni specifiche per essere controllato, ma la manutenzione (sempre più robotica e intelligente) che potrà essere fatta anche su binari esterni, proprio per aumentare gli interventi e rendere più flessibile la loro gestione”. 

Di Alberto Di Minin e Giovanni Tolin