Un’occasione per incontrarsi, conoscersi e scambiare buone pratiche: si è tenuto venerdì 11 ottobre 2024 presso la Sede Centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’incontro con i responsabili di progetto e i rappresentanti delle aree protette beneficiari dei bandi a cascata gestiti dal CNR nell’ambito del National Biodiversity Future Center. Una giornata di lavori dedicata alla presentazione delle attività in corso e alla costruzione di possibili sinergie per valorizzare e garantire l’impatto delle azioni finanziate.
A partire dai saluti istituzionali – che hanno visto la partecipazione della professoressa Maria Chiara Carrozza, Presidente CNR, Luigi Fiorentino, Presidente NBFC, Fabrizio Cobis, RUP Missione 4.2 MUR, Francesco Tomas, Direttore Generale TBM MASE e Marco Villani, Magistrato della Corte dei Conti e Vicesegretario Generale Presidenza del Consiglio dei Ministri – è stato costante il richiamo al dettato costituzionale. Dal 2022, infatti, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è stata introdotta nella nostra carta, specificando che tale azione debba avvenire “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Delle 152 domande presentate al CNR nel corso del 2024, 80 sono i progetti oggi finanziati, per un investimento totale di 14 milioni di euro. Finanziamenti che serviranno a dare sostanza all’obiettivo dell’NBFC che, mettendo insieme ricercatori, istituzioni, enti pubblici e privati, mira a identificare in maniera concreta e operativa i fattori alla base di declino biodiversità, al fine di monitorarla, preservarla, ripristinarla e darle valore non solo sociale e ambientale, ma anche economico.
Nel corso della giornata sono stati illustrati i primi risultati della ricerca permessa dalla costituzione del centro nazionale: sono intervenuti Carlo Calfapietra (Direttore CNR IRET) rispetto a Restoration e Nature Based Solution, Simonetta Fraschetti (Professoressa Università di Napoli Federico II) e Alessandro Chiarucci (Professore Università di Bologna) che hanno illustrato l’attività del Tavolo Conservazione, Francesco Frati (Profesore Università di Siena) e Andrea Sforzi (Direttore Museo di Storia Naturale della Maremma) che hanno illustrato gli aspetti legati alla Citizen Science, mentre Donatella Spano (Professoressa Università di Sassari) ha parlato delle Piattaforme Digitali NBFC.
La Dott.ssa Maria Carmela Basile (CNR Responsabile Unità Valorizzazione della Ricerca) ha poi illustrato gli strumenti CNR-NBFC per gli enti vincitori, mettendo in luce idee e opportunità per i parchi, per creare sinergie e sviluppare collaborazioni con le attività di ricerca già imbastite.
Si è parlato anche delle partnership internazionali, come il progetto IILA per il Gran Chaco, un’iniziativa che mette in atto – in un’area grande quattro volte l’Italia e situata al confine tra Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay – un progetto di sviluppo senza deforestazione basato su quattro pilastri: l’artigianato, la valorizzazione di legni tropicali ed erbe mediche e l’ecoturismo.
Nell’occasione è stato poi presentato il Gateway di NBFC, lo spazio fisico e digitale che costituirà il lascito del progetto, grazie al quale chiunque – esperte ed esperti, come comuni cittadini – potrà fruire della conoscenza generata dall’attività di ricerca, permettendo così il fiorire di una coscienza e di una cultura della tutela della biodiversità. La giornata si è conclusa con la partecipazione dei presenti a quattro tavoli di discussione, suddivisi per altrettanti argomenti: monitoraggio e censimenti, conservazione della biodiversità, restoration e implementazione della biodiversità, e urban biodiversity e impatto sui cittadini.
Di Alberto Di Minin e Norma Rosso