In occasione del corso China Issues, in pieno svolgimento presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa da marzo a maggio, #Fuoriclasse pubblica ChinaIssues ovvero una serie di interviste ai relatori del corso. Nelle scorse settimane abbiamo ospitato gli interventi Francesca Spigarelli sulle industrie culturali e creative in Cina, di Georges Haour sull’innovazione, di Kerry Brown su “Grand View: the new era of China” e di Plinio Innocenzi sulla ricerca scientifica in Cina.
Martedì 15 maggio ci sarà l’intervento di Daniele Brombal, ricercatore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sull’urbanizzazione in Cina.
Daniele, che ruolo ha l’urbanizzazione nella Cina di Xi Jinping?
Coerente con il recente passato: una funzione economica quale volano di crescita, cui si accompagna a una funzione simbolica. Le città continuano a rappresentare per la leadership il segno tangibile del progresso verso la modernità. Esse sono dipinte come il locus dell’innovazione tecnologica, economica e sociale. La città viene dipinta dal discorso dominante come la via maestra che conduce a prosperità materiale e sviluppo intellettuale.
Quali sono le caratteristiche principali del processo di urbanizzazione cinese?
Rapidità del processo, estensione spaziale del fenomeno, pervasività delle implicazioni (ambientali, sociali e culturali). Quello cinese è con ogni probabilità il più massiccio e rapido fenomeno di urbanizzazione della storia. L’antropocene cinese sarà dominato dal ruolo delle città.
Come avviene la partecipazione dei cittadini nel processo decisionale in materia urbanistica? E con quali risultati?
Attraverso consultazioni formali e proteste. Le consultazioni sono canali istituzionalizzati attraverso cui i cittadini possono esprimere la propria opinione durante processi di pianificazione territoriale (inclusi i processi di Valutazione d’impatto ambientale, Via). Le proteste sono sovente generate da rilocazioni, decise per lasciare spazio a progetti di espansione o rinnovo urbano. Gli impatti sull’esito dei processi decisionali sono in genere molto limitati.
Quali innovazioni sviluppate in ambito cinese nel campo dell’urbanizzazione possono avere un impatto globale?
Sono stati compiuti in Cina grandi progressi in termini di efficienza delle reti di trasporto e nell’uso delle tecnologie smart. E’ tuttavia difficile attribuire un “passaporto” a processi di innovazione che sempre più spesso nascono dall’interazione e scambio internazionali.
Quali opportunità ci possono essere per l’Italia dal processo di urbanizzazione cinese?
In ambito economico riguardano settori in cui l’Italia è tradizionalmente molto robusta, che vanno dalla progettazione al design, sino ai materiali di costruzione. La Cina offre tuttavia un’altra opportunità, quella di riflettere sul futuro delle nostre città. L’esperimento cinese rilancia, estremizzandolo, il paradigma efficientista della città moderna. Osservare la Cina spinge a domandarci in che misura tale paradigma sia attuale o, al contrario, obsoleto.