Mercoledì 5 maggio sarà ospite del corso China Issues della Scuola Superiore Sant’Anna il Professor Kerry Brown, Direttore del Lau China Institute del King’s College di Londra. Il Professor Brown è uno dei massimi esperti mondiali sulla Cina contemporanea e interverrà sul tema “Il ruolo della Cina nel mondo”.
Quali sono i temi più importanti per la Cina nel 2021?
Nonostante una crescita impressionante tra la fine del 2020 e oggi, la Cina deve ancora affrontare enormi sfide interne, tra cui la volontà di aumentare i consumi e di garantire uno sviluppo economico sostenibile per placare una classe media emergente. Inoltre, nel prossimo decennio, Pechino ha di fronte a sé un lungo periodo di transizione verso lo status di superpotenza tecnologica, nonostante abbia già investito ingenti capitali in questo settore (rimane, ad esempio, incapace di produrre semiconduttori in autonomia). Per quanto riguarda la questione ambientale poi, la situazione rimane complessa e rappresenta un punto focale per gli attuali leader cinesi, come dimostrato dal 14° piano quinquennale lanciato nel marzo 2021, il quale dedica una parte significativa proprio alle sfide ambientali. Per la Cina, il 2021 significa garantire crescita, crescita, crescita.
La crisi pandemica ha cambiato le priorità e il comportamento in campo internazionale della Cina?
La crisi pandemica ha isolato la Cina dal punto di vista internazionale e ne ha messo in luce gli aspetti più controversi, innescando un effetto a catena nelle sue relazioni e collaborazioni internazionali. I rapporti si sono complicati ed incrinati poiché molti paesi sono diventati più diffidenti e critici nei confronti di Pechino a causa della gestione delle fasi iniziali della pandemia. Inoltre, si è recentemente riaccesa la paura di lunga data di come il successo economico della Cina negli ultimi anni sommato alla politica più nazionalistica di Xi Jinping possano avere un impatto negativo sul mondo esterno.
Com’è possibile costruire una relazione bilanciata con la Cina in un momento di crescita della competizione tra Pechino e Washington?
Bisogna essere pragmatici e perspicaci e avere le idee chiare su che cosa sia necessario nella propria relazione con Pechino, quali siano le linee rosse e i risultati pratici a cui si aspira. Lavorare con la Cina per vederle cambiare il proprio modello politico non è chiaramente più fattibile. L’approccio ora deve essere, ahimè, più pragmatico ed egoista.
Di Alberto Di Minin e Filippo Fasulo