#China Issues con Yang Lin e Liu Xin

Lunedì 29 Maggio gli ospiti del Corso di China Issues sono la Professoressa Yang Lin della Nankai University e il Professor Liu Xin della Chongqing University. Il tema dei loro interventi è la prospettiva cinese sull’internazionalizzazione dei rapporti di ricerca e dell’innovazione. I nostri due ospiti portano la propria esperienza di collaborazione con l’Italia e la Scuola Superiore Sant’Anna, che negli anni si è sviluppata con risultati di grande successo. 

Quali sono le vostre attività di ricerca e cooperazione accademica con l’Italia?

LIU – La nostra Scuola (School of Economics and Business Administration della Chongqing University N.d.R.) ha collaborazioni e scambi con la Scuola Superiore Sant’Anna e il Politecnico di Milano in Italia.

La cooperazione e lo scambio con la Sant’Anna ha una lunga storia: dal 2006, la nostra Scuola e la Sant’Anna hanno realizzato una serie di progetti di cooperazione in termini di scambi tra insegnanti e studenti e cooperazione nella ricerca scientifica.  Inoltre, il nostro college sta attualmente collaborando con il Politecnico di Milano per esplorare il curriculum del programma MBA, con l’obiettivo di coltivare la visione internazionale degli studenti e migliorare la loro capacità professionale e la competitività internazionale.

YANG – Fondata nel 1919, l’Università di Nankai è una celebre università cinese situata nel centro di Tianjin. Creato nel 2017, il Corso di Laurea in Lingua Italiana è stato il primo corso di laurea quadriennale in Italiano inaugurato da un’università multidisciplinare cinese. Il Dipartimento di Italiano è stato ufficialmente fondato nel novembre 2019. Il Dipartimento ha anche instaurato una fruttuosa collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Cina, la Camera di Commercio italiana, ENIT e alcune tra le migliori università italiane, fattore che ha permesso di creare programmi di scambio per studenti e docenti e progetti di ricerca accademica. 

Attualmente, l’Università di Nankai ha dieci partner universitari italiani a livello universitario o di facoltà: la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Bologna, l’Università di Roma La Sapienza, l’Università per Stranieri di Siena, la LUISS, l’Università di Palermo, l’Università di Napoli Orientale, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università Ca’ Foscari, con cui ha inaugurato programmi di scambio per docenti e studenti, lauree a doppio titolo, tirocini e molti altri progetti. 

Ci parli della collaborazione con l’Istituto di Management della Sant’Anna.  Quali risultati avete conseguito insieme?

LIUNel 2006 e nel 2007, la nostra Scuola e l’Istituto di Management hanno tenuto due fasi del progetto “Chongqing University-Sant’Anna Senior Management Seminars“, che è stato un completo successo. Il progetto ha coltivato senior manager che capiscono il mercato cinese per l’Italia e ha supportato le aziende italiane a investire in Cina.

Dal 2013 al 2015, la nostra Scuola ha collaborato con l’Istituto di Management in Italia per organizzare il progetto DBA (Executive Doctorate of Business Administration). Il progetto ha arruolato 39 studenti, di cui 31 hanno conseguito un dottorato in economia aziendale presso la Sant’Anna in Italia.

Inoltre, la collaborazione tra il Professor Liu Wei del Dipartimento di Management della nostra Scuola e il Professor Di Minin ha dato molto anche in termini di cooperazione nella ricerca scientifica.

YANG – Nel 2020 e 2022, rispettivamente nel 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, e nell’Anno di Cultura e Turismo Cina-Italia, abbiamo collaborato con l’Istituto di Management della Sant’Anna. Nel 2020 China Eastern Airlines e Global Times Online ci hanno invitato a condurre una ricerca insieme a Luiss e Sant’Anna, e abbiamo pubblicato il report intitolato “Il ruolo della cooperazione tra Cina e Italia nel settore dell’aviazione civile alla luce dello sviluppo dell’industria del turismo culturale dei due paesi nel contesto della “Belt and Road Initiative” – Caso studio sullo sviluppo di China Eastern Airlines in Italia”. Il report è stato poi inserito nel “Libro Blu sull’Italia” pubblicato in Cina dall’Accademia delle Scienze Sociali di Pechino. 

Nel 2022 China Eastern Airlines e Global Times Online hanno invitato nuovamente il team dell’Università di Nankai e l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa a pubblicare il rapporto in cinese e in italiano intitolato “Il ruolo della ristorazione aerea nella promozione della cultura gastronomica tra Italia e Cina nel contesto dell’Anno del Turismo e della Cultura Italia-Cina del 2022 – Case study su China Eastern Airlines“. Abbiamo potuto completare con successo i due report grazie alla collaborazione stretta e l’impegno congiunto degli studiosi cinesi e quelli italiani. 

Come Cina e Italia possono rafforzare la loro cooperazione accademica e scientifica e in quali particolari settori o temi vedi delle opportunità per il futuro?

LIU – Guardando al futuro, in primo luogo, le due parti possono continuare ad approfondire gli scambi di ricerca scientifica e la cooperazione tra insegnanti, sperando di creare nuove opportunità; in secondo luogo, possiamo esplorare ulteriormente la cooperazione di progetti studenteschi, come scambi di studenti, visite di breve durata e altri progetti di scambio. L’obiettivo è rafforzare lo scambio e la comunicazione tra le due parti, promuovere vantaggi reciproci e risultati condivisi, sforzarsi di rendere più solida la cooperazione per produrre risultati fruttuosi.

YANG – Penso che nuove opportunità di collaborazione possano nascere nel settore “Area Studies”. Negli ultimi anni, questo settore di ricerca, che comprende studi interdisciplinari sull’economia, politica, storia, giurisprudenza, relazioni internazionali e altri campi sull’Italia contemporanea, è stato sostenuto e incentivato dal Ministero dell’Istruzione cinese: dal 2022, “Area Studies” è diventata una disciplina indipendente di tipo interdisciplinare. In questo senso, penso sia importante per gli studiosi avere una buona competenza linguistica, al fine di creare nuove collaborazioni con i colleghi e creare nuove opportunità di dialogo e ricerca condivisa.

Di Alberto Di Minin, Filippo Fasulo e Marco Bonaglia