Innovation @ Eni: la trasformazione digitale come elemento abilitante

Nel corso dell’ultimo anno Eni ha iniziato un’ambiziosa missione di cambiamento operativo e strutturale, nella quale l’innovazione e la trasformazione digitale sono elementi centrali. Abbiamo cercato di indagare il processo e i razionali di fondo con Giacomo Silvestri del Dipartimento di Global Digital Strategy & Innovation.

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Descrivici quali sono le leve e i fattori abilitanti dell’innovazione in Eni, ottavo gruppo petrolifero mondiale per giro d’affari, Top Seller nel 2016 con ricavi in crescita del 20%[1]?

Nel corso dell’ultimo anno Eni ha fatto un importante cambiamento nel modo di approcciarsi all’innovazione e di concepirla rispetto ai più ampi obiettivi di business. Questo cambiamento ha messo al centro le soluzioni digitali e il percorso di digital transformation: la sfida è quella di lavorare congiuntamente per un miglioramento strutturale del core business e per il rafforzamento delle relazioni con gli interlocutori anche sulla base dei principi di sostenibilità facendo leva sulle tecnologie digitali e sul paradigma dell’interconnessione. È proprio a tal fine che un anno fa è stato costituito un Programma di Digital Transformation ed istituito un team incaricato di raccogliere gli input e le richieste dalle varie linee di business e di realizzare sinergie facendo leva sulle nuove tecnologie digitali.

La tecnologia e la trasformazione digitale sono basi irrinunciabili per conseguire gli obiettivi strategici più velocemente e creando maggior valore. L’innovazione digitale non viene concepita come fine a se stessa, ma è un modo per raggiungere prima e meglio gli obiettivi del core business. Lo dimostra anche il progetto della digital lighthouse, il gemello digitalizzato di un impianto di produzione che, attraverso la connessione di molteplici device e il loro utilizzo in poli dislocati anche a grandi distanze, permette di controllare e di coordinare le operazioni in modo più immediato ed efficiente. Al momento le nostre competenze e i servizi digitali che offriamo ci differenziano sul mercato: ad un anno dal suo lancio, il lavoro del gruppo di Digital Transformation sta già dando i suoi frutti.

Qual è l’approccio alla generazione e gestione dell’innovazione digitale in Eni?

L’approccio alla trasformazione digitale di Eni si materializza su tre “fronti” principali: quello della governance, quello dell’organizzazione (struttura ed assetto) e quello dei metodi (strumenti e approcci).

Per quanto riguarda la governance, la digitalizzazione viene presidiata da una struttura centrale, la Global Digital Strategy & Innovation, che ha il ruolo di guidare la strategia digitale, l’innovazione e i progetti di Digital Transformation.
Sul piano organizzativo, centralizzare in un unico locus decisionale la gestione della digitalizzazione è fondamentale per arrivare ad una scala sufficiente per realizzare gli obiettivi. La tecnologia digitale non può essere gestita “in silos”, essendo trasversale per definizione: una gestione multidisciplinare della stessa permette di aumentare la generazione di valore, di creare nuove partnership strategiche o di penetrare ulteriori mercati. I business, le funzioni e le famiglie professionali hanno poi un ruolo chiave nel realizzare i progetti e nel mettere a disposizione le competenze tecniche e le risorse necessarie in tempi rapidi.

Sul piano dei metodi, la sfida della Digital Transformation impone un ripensamento integrale sugli approcci e gli strumenti a cui far riferimento nel lavoro quotidiano. Nel nostro caso, abbiamo iniziato ad applicare la metodologia Agile, introducendo strumenti quali le design review e i retrospective ed istituendo ruoli, come quello dello scrum master, che basano l’esecuzione dei progetti sull’autonomia e sull’iterazione. Facciamo sessioni di Design Thinking per mettere l’utente al centro della progettazione, in posizione prioritaria rispetto alla soluzione tecnologica.
L’introduzione di questi metodi dovrebbe migliorare significativamente anche l’asset integrity: nel progetto della digital lighthouse che è nelle sue fasi conclusive in un nostro importante sito industriale pilota, l’impiego di diversi sensori e device ha permesso di integrare funzioni di advanced analytics e di aumentare così la tempestività di detection dei problemi; le tecnologie di realtà aumentata verranno utilizzate per la formazione tecnica delle persone sulle operazioni in situ e intendiamo far svolgere gli interventi “in altezza” e le operazioni a maggior rischio a dei droni, per ridurre i rischi sulle persone.
La metodologia che sta alla base del progetto della digital lighthouse è quella che prevediamo di rendere “routinaria” ed istituzionale a livello di Gruppo, e che dovrebbe cambiare il modo di concepire le modalità di esecuzione dei progetti innovativi.

A proposito di innovazione (digitale e non): implementate un modello di open innovation? 

Fino a un anno e mezzo fa tutti i progetti innovativi erano gestiti internamente. L’attuale sfida per la trasformazione digitale implica anche un modo nuovo di pensare e “fare” innovazione, sia nei metodi di ricerca sia nell’individuazione delle fonti di innovazione.
In questo percorso il mio ruolo sarà di gestire la pipeline di progetti digitali (l’agenda digitale) curandone tutti gli aspetti di identificazione e pianificazione nell’area Global Digital Strategy & Innovation, alla quale faranno capo tre sotto-funzioni. Una di queste sarà dedicata all’Open Innovation, che dovrà agire da vera e propria “antenna” per l’innovazione, cercando su scala globale innovazioni e tecnologie potenzialmente interessanti per le business unit di Eni. La funzione dovrà fare benchmarking di soluzioni digitali per diversi ambiti di applicazione, esplorando l’universo esterno all’azienda e operando un matching tra i need interni e le tecnologie, conoscenze e capacità disponibili nell’ecosistema locale e/o globale.
Parallelamente a queste modalità di ricerca, Eni presidierà anche altri canali per la ricezione di soluzioni digitali e/o tecnologiche  come le piattaforme di crowdsourced problem solving e i vari forum ed eventi internazionali sull’innovazione.

Ovviamente, rimarrà importante presidiare i canali di dialogo con i principali stakeholder cui intendiamo proporre le nuove soluzioni digitali, con la consapevolezza che la propensione ad “introdurre” determinate tecnologie può variare a seconda del contesto o Paese. Il dialogo e la negoziazione sono parte integrante del nostro operare da ben prima dell’inizio del progetto e saranno importanti per la buona riuscita delle iniziative di sviluppo e per produrre effetti positivi sull’ecosistema socio-imprenditoriale di riferimento.

Insomma, quindi, la digital tranformation per Eni ha una portata di impatto decisamente ampia…

Il programma di trasformazione digitale è destinato a produrre risultati non soltanto sul piano dell’offerta di business, ma anche sulle mentalità e sugli approcci al lavoro nel Gruppo. Stiamo definendo la nostra agenda digitale per i prossimi anni e contiamo di sviluppare almeno 200 progetti in circa quaranta Paesi.

 

Di Luisa Caluri e Alberto Di Minin

 

 

[1] Centro Ricerche & Studi Mediobanca (2018) “Annuario R&S – Presentazione dell’edizione 2018”